I principi
Nel Mondo ed in Italia vi è un aumento progressivo del numero dei soggetti in sovrappeso od obesi.
Inoltre l’epidemia di sovrappeso ed obesità è di sovente accompagnata da ipotonia muscolare e sottocutanea.
Tale problema è connesso con l’alimentazione e la ridotta attività fisica; l’alimentazione attuale è sempre più ricca di calorie, ma povera di sostanze nutritive di qualità.
La sostanza che presenta la maggiore criticità e che è strettamente associata all’ipotonia del sottocutaneo è il collagene. È la proteina più abbondante del corpo umano, presente in particolare nel sottocute. Contribuisce a preservare la robustezza, la struttura e l’elasticità della pelle. Le fibre di collagene costituiscono il 70% delle fibre della pelle. Queste fibre sono prodotte dai fibroblasti ed assicurano al derma tutta la sua compattezza. Così, il ruolo del collagene può essere paragonato a quello di una struttura di sostegno che preserva la resistenza dei tessuti. L’organizzazione fibrosa delle proteine dermiche ed il tipo d’interazioni molecolari determinano le proprietà biomeccaniche (elasticità, resistenza) della cute. Il collagene rappresenta una proteina inerte, ma caratterizzata da un turnover continuo.
L’integrazione con particolari sostanze quali: sieroproteine, particolari aminoacidi, silicio biodisponibile e MSM (metil sulfenil metano) permettono di rispettare questo turnover e dunque di proteggere la pelle.
Generalità sull’invecchiamento
Vi sono tre modi di misurare l’età: l’età cronologica, ovvero l’età anagrafica; l’età biologica, ovvero l’età del corpo e l’età psicologica, ovvero l’età che si sente di avere.
La prima età è quella certa ma l’età biologica è quella che è più degna di fede delle tre.
L’età psicologica può influenzare di molto l’età biologica.
La velocità del progresso dell’invecchiamento è quindi legata a tre fattori: fattore genetico (ovvero la “programmazione” insita nelle nostre cellule), fattori esterni (lavoro fisico, alimentazione, clima, esposizione ad ambiente tossico, stress, etc.) e fattori psicologici. La velocità dell’invecchiamento è quindi variabile da soggetto a soggetto.
L’invecchiamento cutaneo e l’invecchiamento generale
Nell’invecchiamento cutaneo distinguiamo classicamente due componenti: un invecchiamento cronologico, determinato geneticamente, che ha valenza per un terzo, ed un invecchiamento determinato da fattori esterni, che ha valenza per due terzi; quindi ognuno di noi è causa per il 70% del proprio invecchiamento.
I due processi sono tra loro indipendenti ma, se presenti entrambi, sono causa di un invecchiamento precoce.
Anche se l’invecchiamento non può essere fermato, molto può essere fatto per rallentarlo.
La pelle, l’organo più esteso del corpo umano, è una membrana che riveste il corpo dell’uomo.
È formata dall’epidermide costituente la parte superficiale, dal derma separato dall’epidermide dalla membrana basale e dall’ ipoderma o tessuto adiposo collocato sotto il derma.
La composizione approssimata delle pelle è 70% acqua, 25% proteine, 2% grassi, minerali 0.5% ed il restante 2.5% altre sostanze.
Il derma o tessuto connettivale è costituito da varie cellule tra cui vi sono anche i fibroblasti che producono tra l’altro il collagene.
La pelle protegge dall’invasione dei microrganismi esterni e dalla perdita di fluidi.
Essa comunque deve essere sufficientemente permeabile per lo scambio di calore, di aria e di alcuni fluidi.
Essa è anche un organo sensoriale, ovvero il senso del tatto.
Il manto protettivo della pelle è composto soprattutto da sebo.
Il manto ha proprietà:
antiossidanti: protegge la pelle dall’ossidazione; Il sebo è di natura bianco ma l’ossidazione dell’aria lo rende di colore diverso
idrorepellenti antibatteriche: il pH acido inibisce la crescita di funghi e batteri in genere
mantiene la durezza della cheratina. Con l’avanzare dell’età le fibre di collagene si degradano, il loro rinnovamento naturale diventa più difficoltoso,
l’elastina perde elasticità. Il derma perde poco a poco la sua densità, si assottiglia e compaiono linee sottili e rughe.
La cura del corpo e del viso ha rappresentato nelle popolazioni, già a partire dai tempi più remoti, un aspetto fondamentale della vita, con lo scopo di mantenere per quanto possibile un aspetto giovane.
La nostra pelle è mezzo attraverso il quale ci presentiamo ai nostri simili, il nostro biglietto da visita e quindi vorremmo mantenerla sempre giovane e fresca; ma essa nel corso della vita invecchia inesorabilmente a causa del naturale trascorrere del tempo e per l’azione degli agenti esterni che la colpiscono quotidianamente.
Quando il collagene inizia a scomporsi ed indurirsi causa la comparsa di ipotonia e lassità del tessuto connettivo sottocutaneo, con conseguente manifestazione di linee di espressione e di rughe.
Questi cambiamenti hanno origine nella pelle e corrispondono ad una minore capacità delle cellule, in particolare dei fibroblasti, di rigenerare le fibre di collagene e le molecole che costituiscono la matrice extracellulare.
Le rughe ed il rilassamento cutaneo sono solo alcune delle manifestazioni dell’invecchiamento della pelle.
I primi segni dell’età: rughette e rughe d’espressione
Dopo i 25 anni, la pelle diventa più sottile, più fragile e meno luminosa. Linee sottili e rughe di espressione sono le prime a fare la loro comparsa e si localizzano a livello della fronte e del contorno occhi (“zampe di gallina”, spesso le prime a formarsi).
A partire dai 35-40 anni: le rughe si accentuano
Una pelle giovane si “increspa” ma riesce anche a tornare liscia. Col passare del tempo, le prime rughe si accentuano in modo deciso, la pelle perde elasticità e i segni ripetuti si stabilizzano e rimangono visibili in punti ben precisi: la fronte, intorno agli occhi, intorno alla bocca (solchi «nasogenieni») e sopra le labbra.
A partire dai 50 anni: perdita di compattezza
A partire da una certa età, un semplice trattamento cosmetico anti-rughe non basta; Il collagene e l’elastina (o anche altri derivati) presenti nei cosmetici non hanno effetto sulla pelle, in quanto non sono capaci di penetrare nella pelle.
I segni del tempo si accentuano, il contorno del viso è meno definito, la pelle perde la sua compattezza.
Questa perdita di compattezza si manifesta in diversi modi:
– la rigenerazione delle cellule è più difficoltosa,
– l’idratazione naturale della pelle è rallentata,
– l’epidermide si assottiglia e perde quindi elasticità.
Tutti questi segni visibili si accentuano intorno ai 50 anni e interessano tutto il corpo anche se alcune parti sono nettamente più colpite: contorno occhi, contorno bocca, mento, nuca e collo, decolletè, seno e braccia.
A partire dai 60 anni tutti i segni dell’età si accentuano
A quest’età, le rughe diventano più profonde fino a formare solchi profondi. La pelle perde compattezza, il colorito diventa spento ed i tratti del viso meno armoniosi. Non si parla più solo di rughe profonde e ben marcate, ma di molteplici segni dell’età quali la pigmentazione irregolare.
Quando la melanina è prodotta in modo costante e regolare, la pigmentazione della pelle è omogenea, ma con l’avanzare dell’età e con le aggressioni esterne questa produzione può alterarsi. Dopo i 60 anni, la pelle subisce trasformazioni che influenzano direttamente la formazione di macchie brune.
La riduzione dell’attività ormonale, che si determina con il passare degli anni, accentua i cambiamenti a livello di tutti gli strati della pelle: epidermide, derma ed ipoderma con perdita della densitá cutanea.
I 3 segni clinici dell’invecchiamento cutaneo che si manifestano costantemente sono:
Secchezza cutanea
A causa della diminuzione dei lipidi, la superficie cutanea diviene secca, perde la propria morbidezza ed il colorito diventa spento. A livello dell’epidermide, si verifica una progressiva alterazione della funzione barriera della pelle. Di conseguenza si perdono maggiori quantità d’acqua provocando secchezza e quindi invecchiamento cutaneo. In superficie, la pelle diventa secca e ruvida, provocando sensazioni di disagio.
Atrofia epidermica
La rigenerazione epidermica rallenta, il numero delle cellule diminuisce e quindi l’epidermide diventa più fine e spenta.
Atonia dermica e rilassamento cutaneo e sottocutaneo
Nel derma profondo, le fibre (collagene ed elastina) diminuiscono in numero e volume. Le quantità di fibre che sostengono la pelle del viso e del corpo cedono. Senza sostegno, tempie, zigomi e guance si scavano ed i contorni del viso si appesantiscono.
Invecchiamento cutaneo ed agenti esterni
L’invecchiamento della cute è riconducibile a ragioni di natura intrinseca, come il trascorrere degli anni, ma viene accelerato considerevolmente dall’esposizione agli agenti esterni. Raggi UV, alimentazione, inquinamento, fumo, stress, sonno insufficiente, sedentarietà sono tutti fattori che quotidianamente minano la bellezza della pelle. I raggi UV influiscono significativamente sull’invecchiamento della pelle. L’esposizione
ripetuta al sole può, in effetti, aggravare e accelerare l’invecchiamento cutaneo.
I raggi UV agiscono in profondità, principalmente nel derma, dove le fibre di collagene e di elastina diventano più fragili, accentuando la perdita di densità ed il rilassamento cutaneo.
Prevenire e correggere i danni causati dall’esposizione all’ambiente esterno risulta dunque di primaria importanza per mantenere la pelle giovane il più a lungo possibile.
L’ossidazione è uno dei peggiori nemici della giovinezza della pelle: l’attacco concentrico degli agenti esterni scatena la produzione di radicali liberi da parte dell’organismo, con realizzazione del processo di ossidazione cellulare. I radicali liberi sono molecole instabili, che, nel tentativo di recuperare l’elettrone mancante, generano una reazione a cascata, che conduce alla loro moltiplicazione.
A loro volta, i radicali liberi alterano i lipidi, le proteine ed il DNA delle cellule, che, indebolite nelle loro difese di antiossidanti, perdono progressivamente la loro capacità di rigenerarsi e di produrre nuovo collagene ed elastina.
Ne consegue l’invecchiamento precoce della cute, che perde luminosità e turgore, appare meno elastica e meno tonica, prematuramente segnata dalle rughe e da macchie da ipermigmentazione. Il nostro organismo possiede naturalmente dei meccanismi di difesa che lavorano per mantenere un equilibrio ottimale tra radicali liberi e difesa antiossidante.
Tuttavia quando questo equilibrio tra antiossidanti e radicali liberi è alterato, il sistema immunitario diventa più debole e si verifica uno stress ossidativo.
Per salvaguardare la pelle dall’invecchiamento cutaneo indotto dallo stress ossidativo, è indispensabile l’utilizzo costante di antiossidanti, che agiscono per neutralizzare i radicali liberi.
Come rallentare l’invecchiamento? È possibile prevenire la comparsa delle rughe? Cosa fare contro le rughe?
