La cute è l’apparato che riveste il corpo umano con funzione isolante e protettiva.
Anatomicamente è costituita da una triplice struttura:
- Epidermide, la parte superficiale, non vascolarizzata, cheratinizzata;
- Derma, strato intermedio formato da tessuto connettivo, molto vascolarizzato, che è in continuità con lo strato inferiore;
- Ipoderma, tessuto connettivo lasso, spesso infiltrato di grasso che costituisce il pannicolo adiposo, che collega il derma agli organi sottostanti.
Nel Derma troviamo numerosi elementi sia funzionali che strutturali: fibre collagene ed elastiche, numerosi vasi sanguigni e linfatici, nervi e terminazioni nervose, annessi cutanei, cellule muscolari lisce e striate. In pratica esso costituisce l’impalcatura di sostegno dell’epidermide. Durante la sua fisiologica attività metabolica, i vari elementi nutrivi vengono trasformati e utilizzati, rilasciando anche sostanze di rifiuto (radicali liberi), che innescano una radiazione radicalica a catena con produzione e accumulo di molecole ossidanti, in particolare nei mitocondri e nella membrana cellulare. Quando i sistemi di difesa dell’organismo sono carenti o la loro capacità di contrasto antiradicalica è inferiore, ne consegue un deficit energetico e funzionale, in particolare con diminuzione della potenziale attività fibroblastica (deputata alla produzione di fibre collagene, elastiche e dell’acido ialuronico) e conseguente invecchiamento cutaneo e sistemico.
Il fenomento dell’invecchiamento (crono-ageing) è fisiologico e si manifesta, dal punto di vista clinico con perdita di elasticità cutanea, tendenza alla lassità del tessuto sottocutaneo, presenza di rughe e discromie.
Lo stress ossidativo cronologico viene, peraltro, fortemente accentuato dall’eccessiva esposizione alle radiazione solari e UVA (foto-ageing), se la cute non viene adeguatamente protetta, e da una inopportuna igiene alimentare e cattive abitudini voluttuarie intossicanti.
Questo fenomeno sia fisiologico che indotto, può essere contrastato con una pratica terapeutica biomesoterapica detta Biorivitalizzazione o Biolifting, che può essere attuata sia in fase preventiva che curativa dell’invecchiamento cutaneo con 2 metodiche, una funzionale, l’altra strutturale.
Metodo funzionale
Primo ciclo:
3 sedute settimanali con un attivatore della respirazione cellulare, combinato a un farmaco indicato per la stimolazione dei fibroblasti alla produzione di collagene autologo.
Secondo ciclo:
4 sedute settimanali con farmaci rivitalizzanti la cute, stimolanti la proliferazione delle cellule epiteliali impedendo, in tal modo, l’invecchiamento precoce del tessuto cutaneo e sottocutaneo.
Metodo strutturale
Studi clinici appropriati dimostrano che, con un apporto esogeno di acido ialuronico naturale a peso molecolare e a concentrazione specifica, viene ripristinata, una corretta e fisiologica funzionalità cutanea.
L’acido ialuronico è un glucosamminoglicano, polisaccaride fortemente idrofilo, capace di legare a se grandi quantità di acqua in forma gelificata: è la molecola responsabile dell’idratazione e del turgore cutaneo, tipici della cute giovane. L’acido ialuronico viene continuamente rinnovato, distruggendo quello precedente per mezzo di un enzima, la ialuronidasi. Questo è un enzima idrolitico che scinde la lunga molecola dell’acido ialuronico nei suoi costituenti di base, acido D-glucuronico e N-acetil-D-glucosamina, trasformandolo nello stato liquido, facilmente eliminabile. Il fenomeno dell’invecchiamento cutaneo (sia crono che foto-ageing), pertanto, si verifica per riduzione della presenza di acido ialuronico, di collagene e per la diminuzione generale delle funzioni cellulari.
Acido ialuronico e ialuronidasi in diluizione omeopatica, iniettati in opportuni punti di agopuntura, hanno dato risultati soddisfacenti nel migliorare l’aspetto generale della cute.
L’esperienza clinica, quindi, ha considerato indispensabile l’uso di prodotti con stimolo alla produzione di collagene, migliorando la tonicità e la compattezza della cute, specie del viso e del collo, l’uso di acido ialuronico 4DH e ialuronidasi 9/15/30 CH. Per ottimizzare l’attività dell’acido ialuronico e della ialuronidasi omeopatizzata, viene associato al trattamento di biorivitalizzazione un pool di catalizzatori dell’acido citrico, con azione elettiva sui mitocondri, in particolare sul ciclo di Krebs con sblocco dei processi di fosforilazione ossidativa.
Si consiglia una seduta a cadenza settimanale per 6-8 settimane, 1-2 volte all’anno. In seguito si consiglia terapia di mantenimento con 1 seduta a cadenza mensile.